Lo stomaco si contorceva , il suo addio era scritto sul soffitto della camera da letto, lo leggeva prima di addormentarsi in preda agli incubi e lo rivedeva quando apriva gli occhi al sorgere del sole,con la luce che penetrava dalle tapparelle.
Su quel soffitto , così vuoto, così nullo ,lui ci vedeva il suo volto,dalle pareti di tanto in tanto gli pareva di udire la sua voce.
I ricordi affioravano come ninfee d’acqua al primo sole caldo primaverile,accarezzate dall’ acqua così limpida; così limpidi nella mente quei ricordi che non riusciva ad affogare nemmeno quando giunse l’inverno.
Si abbandonò al suo ricordo, si lasciò violentare i pensieri, si fece distruggere fino a perdere il fiato.

Lo stomaco si contorceva , il suo addio era scritto sul soffitto della sua camera da letto, lo leggeva prima di addormentarsi in preda agli incubi e lo rivedeva quando apriva gli occhi al mattino.
Su quel soffitto , così vuoto, così nullo ,lui ci vedeva il suo volto,dalle pareti di tanto in tanto gli pareva di udire la sua voce.
I ricordi affioravano come ninfee d’acqua al primo sole caldo primaverile,accarezzate dall’ acqua così limpida; così limpidi nella mente quei ricordi che non riusciva ad affogare nemmeno quando giunse l’inverno.
Si abbandonò al suo ricordo, si lasciò violentare i pensieri, si fece distruggere fino a perdere il fiato.
Si arrese al tormento.